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De re publica 

 

 

Anno 54 (inizio) - primi mesi anno 51 (pubblicazione) 

 

Opera politica in sei libri in forma di dialogo, dedicata forse al fratello Quinto: Att. IV, 14, 1. 16, 2; V, 12, 2; fam. VIII, 1, 4; Q.f. II, 12, 1; III, 1, 11. 5, 1-2.

 

Edizioni: ZIEGLER (T); CASTIGLIONI-GALBIATI (CP); KRARUP (CSC); 1. BRÉGUET (BL); 2. BRÉGUET-ACHARD (BL); FERRERO-ZORZETTI (UT); KEYES (L).

 

Cf. FRIEDRICH 1884, XVI; RAUSCHEN 1886, n. 79; TP 2, 171; PETERSSON 434; 443-461; SH 1, 494-497; HÄFNER 1928, 96; DG 6, 27. 71-73; CIACERI 2, 169-189; RUCH 1958, 109-115; BÜCHNER 1964, 214-233; 247; GELZER 1969, 191; 212; 218-224; SCHMIDT 1969, 288; 292; SB 1971, 91; STOCKTON 144; 223; KUMANIECKI 1972, 342-343; 367-374; MAC KENDRICK 1989, 45; HABICHT 72; MITCHELL 2, 196; FUHRMANN 160-164; MARINONE a. 51 B2.

 

 

-ZIEGLER (T), XLV; MAC KENDRICK 1989, 45:

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Data fittizia del dialogo: primavera 129, nei giardini della casa di Scipione Emiliano, al Campo Marzio 

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Personaggi: P. Cornelio Scipione Emiliano (cos. 147); C. Lelio Sapiens (cos. 140); L. Furio Filo (cos. 136); M.’ Manilio (cos. 149); Q. Elio Tuberone; P. Rutilio Rufo (cos. 105); Sp. Mummio; C. Fannio (cos. 122); Q. Mucio Scevola Augure (cos. 117).

 

 

Testimonianze 

 

-Anno 54

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Q.f. II, 12, 1: Cicerone nel Cumanum e nel Pompeianum lavora all’opera. 

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Att. IV, 14, 1. 16, 2: Cicerone ha già steso un primo abbozzo e, prima della partenza di Attico per Epiro ed Asia, gli enumera i personaggi che ha stabilito prendano parte all’immaginario dialogo: P. Cornelio Scipione Africano, C. Lelio, Furio Filo, M’. Manilio, P. Rutilio Rufo, Q. Elio Tuberone, C. Fannio, Q. Mucio Scevola Augure 

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Q.f. III, 1, 11: Cicerone è al lavoro sull’opera, che non è ancora terminata: Libros meos [omnis] quos exspectas incohavi, sed conficere non possum his diebus 

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Q.f. III, 5, 1-2: Cicerone ha terminato i libri I e II dei nove (uno per ciascun giorno del dialogo) del piano iniziale. Comunica al fratello l’intenzione di modificare l’ambientazione del dialogo, spostandola dalle feriae Latinae dell’anno 129 (Tuditano et Aquilio consulibus) al tempo presente ed inserendo se stesso ed il fratello Quinto tra i personaggi. Queste modifiche gli erano state proposte da un lepidus amicus, Cn. Sallustio 

 

-Novembre 54 - anno 51: Non si hanno più menzioni del De re publica. Cicerone abbandona l’idea di modificare l’ambientazione e completa l’opera in sei libri per tre giornate anziché nove. 

 

-Anno 51

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Fam. VIII, 1, 4: Durante il soggiorno di Cicerone in Cilicia l’opera viene pubblicata a Roma e M. Celio Rufo fa sapere a Cicerone che essa viene letta con successo: tui politici libri omnibus vigent  

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Att. V, 12, 2: Attico ne consulta (pervolutas) una copia, ultimando la lettura e comunicando la sua approvazione solo nell’anno 50: Att. VI, 1, 8. 2, 9; VII, 3, 2.

 

 

Datazioni 

 

-HÄFNER 1928, 96 n. 1; RUCH 1958, 109-115: L’idea della composizione di un trattato sullo stato nasce in Cicerone già forse negli anni 60/59, come reazione al primo triumvirato: Att. II, 2, 1. 3, 4. 9, 2. 12, 4. 16, 3.

 

-FRIEDRICH 1884, XVI; HABICHT 72: Anno 54

-HÄFNER 1928, 96: La redazione finale all’opera è condotta da Cicerone a fine anno 52 - inizio 51

-BÜCHNER 1964, 214-233; 247: Senza datazione precisa dell’opera.

-GELZER 1969, 212: Opera iniziata nell’anno 55, dopo il De oratore.

-STOCKTON 144; 223: Opera iniziata nell’anno 52.

 

 

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