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Cum provinciam deposuit* 

 

 

Anno 63 

 

Discorso al popolo, di cui restano solo testimonianze: Att. II, 1, 3; agr. I, 26; Pis. 5; D.CASS. XXXVII, 33, 4.

 

Edizioni: SCHOELL (T) C 24; PUCCIONI (CSC) D 13; BELLARDI (UT) 2, 1174; CRAWFORD 1984, n° 19.

 

Cf. LANGE 1876, 3, 235; CUCHEVAL 1902, 1, 245 n. 1; 2, 281; GRANRUD 1913, n° 37; HARDY 1924, 47; DG 5, 462-463; STEIN 1930, 10; ALLEN 1952, 236; BARDON 1952, 202, 3 B22; BÜCHNER 1964, 168; GELZER 1969, 83 (=RE 876); STOCKTON 91; KUMANIECKI 1972, 198; MEIER 1980, 137-138; GRIMAL 1984; FUHRMANN 98; MARINONE a. 63, B2.

 

 

-Con il sesto discorso consolare Cicerone, che ritiene preferibile restare a Roma, annunzia la sua rinuncia alla provincia della Gallia Cisalpina (che ha ricevuto un anno prima da C. Antonio in cambio della Macedonia) per l’anno 62.

-Tale provincia viene assegnata dal senato su suggerimento di Cicerone a Q. Cecilio Metello Celere.

 

-1° gennaio: Cicerone annunzia la sua intenzione di rifiutare la provincia: agr. I, 26.

 

-HARDY 1924, 47; ALLEN 1952, 236: La rinuncia giuridicamente si configura più come pactio che come commutatio.

 

 

Datazioni 

 

-HARDY 1924, 47; ALLEN 1952, 236: Maggio o giugno, prima delle elezioni consolari.

-STEIN 1930, 10: Inizio gennaio.

-GELZER 1969, 83: La rinuncia è posteriore alle elezioni consolari.

-STOCKTON 91: 1° gennaio, in uno con l’entrata in carica per il consolato.

-GRIMAL 1984: Probabilmente a giugno.

 

Pubblicazione 

 

 

 

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