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In Clodium tribunatum petentem* 

 

 

Anno 60 (prima di giugno) 

 

Discorso in senato, di cui resta testimonianza ed una citazione diretta in Att. II, 1, 4-5.

 

Edizioni: CRAWFORD 1984, n° 36. 

 

Cf. DG 5, 592; STEIN 1930, 24; CIACERI 2, 30; SB Att. 1, 347; KUMANIECKI 1972, 257; MITCHELL 2, 118-119; MALASPINA 1997b, 139-140; RYAN 1998, 367; MARINONE a. 60 B3.

 

 

-Cicerone prende la parola in una discussione in senato sulla richiesta di Clodio di adozione come plebeo per potersi candidare al tribunato della plebe. Il tentativo di Clodio, come già con C. Erennio all’inizio dell’anno, non ha successo.

L’adozione avviene l’anno seguente.

 

 

-STEIN 1930, 24: Non si parla di un vero è proprio discorso ma di attacchi in senato.

-SB. Att. 1, 347; CRAWFORD 1984, 122: Si tratta di un vero e proprio discorso e non di un’altercatio, sulla base di Att. II, 1, 4: qua <de> re cum in senatu ageretur, fregi hominem et incostantiam eius reprehendi.

 

 

-CRAWFORD 1984, 122: Cicerone non pubblica il discorso per non deteriorare del tutto i rapporti con Clodio, allora, apparentemente, ancora non del tutto compromessi (Itaque iam familiariter cum ipso etiam cavillor et iocor, Att. II, 1, 5). 

 

 

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