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Pro Sestio de ambitu*  

 

 

Anno 52 

 

Probabile partecipazione al collegio di difesa di P. Sestio in un processo per broglio elettorale; dell’intervento di Cicerone restano solo testimonianze: Att. XIII, 49, 1; fam. VII, 24, 2; APP. B.C. II, 90-92 V.

 

Edizioni: CRAWFORD 1984, n° 75. 

 

Cf. TP 5, 186; MÜNZER 1923, 1888; SB Att. 5, 392; GELZER 1969, 211; GRUEN 1974, 348-349; ALEXANDER 1990, n° 323; MITCHELL 2, 201; BUCHER 1995, 412-413; MALASPINA 2001, 183; MARINONE a. 52 B4. 

 

 

 

Natura del processo 

 

-Il 10 febbraio 56 Sestio viene coinvolto, grazie anche all’intervento di Clodio, in due processi separati, con accusa di ambitus e de vi. Solo la seconda ha un seguito giudiziario in questo anno: Q.f. II, 3, 5.

 

-Nell’anno 52 Sestio, difeso da Cicerone, è assolto dall’accusa di ambitus, intentatagli secondo la lex Pompeia fatta approvare in quello stesso anno. Si tratterebbe di: 

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SB Att. 5, 392: Rinnovo dell’altro processo per lo stesso reato risalente all’anno 56

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GRUEN 1974, 349 n. 186: Un nuovo processo relativo alla campagna per la pretura del 54.

 

 

-APP. B.C. II, 24: Si riporta la notizia, errata, che Sestio viene condannato [ammesso che il S™xstov di cui parla Appiano sia da identificare con

 

Cf. MÜNZER 1923, 1888; BUCHER 1995, 412-413. 

 

 

-CRAWFORD 1984, 222 (seguita da ALEXANDER 1990, n° 323): Cicerone difende Sestio, ma non pubblica la sua orazione.

 

-MALASPINA 2001, 183: Si ritiene che le testimonianze non certifichino che Cicerone abbia parlato al processo, ma solo che abbia fatto atto di presenza come advocatus.

 

 

 

Testimonianze 

 

-A causa della contemporaneità dei due processi, Cicerone deve rifiutare la richiesta di Famea (nonno di Tigellio) di assisterlo in tribunale il medesimo giorno. 

 

Cf. CRAWFORD 1984, 223 (parlando erroneamente di Tigellio e non di Famea); ALEXANDER 1990, n° 324.

 

 

-Att. XIII, 49, 1: Is [Phamea] ad me venit dixitque iudicem operam dare sibi constituisse eo die ipso quo de Sestio nostro lege Pompeia in consilium iri necesse erat. Scis enim dies illorum iudiciorum praestitutos fuisse. Respondi non ignorare eum quid ego deberem Sestio. Quem vellet alium diem si sumpsisset, me ei non defuturum. Ita tum ille discessit iratus.

-Fam. VII, 24, 2: Phameae causam receperam, ipsius quidem causa; erat enim mihi sane familiaris. Is ad me venit dixitque iudicem sibi operam dare constituisse eo ipso die quo de P. Sestio in consilium iri necesse erat. Respondi nullo modo me facere posse; quem vellet alium diem si sumpsisset, me ei non defuturum.

 

 

 

Datazioni 

 

-TP 5, 186: Autunno 52 - primavera 51

-CRAWFORD 1984, 222; ALEXANDER 1990, n° 323: Anno 52.

-BUCHER 1995, 413: Anno 52 o forse 51/50 [terminus ante è l’anno 49, in cui P. Sestio è governatore della Cilicia].

 

 

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