Su 

De temporibus suis* e De consolatu suo  

 

 

-HEIKEL 1912, 35-36: Sulla base di fam. I, 9, 23 si identifica il poema De consolatu suo con il De temporibus suis*, nonostante la distanza cronologica delle rispettive testimonianze: Cicerone non avrebbe pubblicato il primo, rivedendolo dopo il ritorno dall’esilio ed aggiungendovi il racconto degli anni. Tesi rifiutata con buoni motivi da EWBANK 1933, 16-19; BÜCHNER RE 1250-1251. 

-BÜCHNER RE 1252; JACHMANN 1950, 245-247: Si riconosce in [SAL.] In Cic. 3 un’allusione al De temporibus suis. Tesi rifiutata da GELZER 1969, 173, n. 52; HARRISON 1990, 458-460, secondo cui essa andrebbe riferita invece al De consolatu suo

-CARCOPINO 1947, 1, 401; PHILLIPS 1986, 230-231: Fondandosi su Att. IV, 8 a, 3, si suppone che nell’anno 56, se non prima, Cicerone invii ad Attico una copia del De temporibus suis, in cui sarebbe da vedere una nuova versione del De consolatu commentarius Graecus dell’anno 60, ricordato in Att. I, 19, 10, che resterebbe comunque inedito.

 

 

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