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De natura deorum 

 

 

Iniziata agosto 45 

 

Opera filosofica in forma di dialogo in tre libri, dedicata a M. Bruto: Att. XIII, 8. 38, 1. 39, 2; div. II, 3.

 

Edizioni: PLASBERG-AX (T); RACKHAM (L).

 

Cf. SCHMIDT 1893, 431; SCHICHE 1898, 237; TP 5, 174; PETERSSON 565-571; SH 509-512; DG 6, 301-302; TAYLOR 1937, 231; CIACERI 2, 325-328; PEASE 1955, 20-22; LEVINE 1957, 7-36; RUCH 1958, 170; BÜCHNER 1964, 390-398; GELZER 1969, 293; 309; BRINGMANN 1971, 171 n. 1; GIOMINI 1971, 50; STOCKTON 270; KUMANIECKI 1972, 482-484; BL 8 (BEAUJEU), 316-318; GRIMAL 1984; MAC KENDRICK 1989, 169; STEINMETZ 1990, 143; MITCHELL 2, 284; FUHRMANN 229; SUMMERS 1997; MARINONE a. 45 B12.

 

 

-MAC KENDRICK 1989, 169: 

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Data fittizia del dialogo: 77-75 (tra il ritorno dall’Oriente e la questura in Sicilia), nella villa o casa di Cotta 

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Personaggi: C. Velleio; Q. Lucilio Balbo; C. Aurelio Cotta (cos. 75); Cicerone 

 

 

Testimonianze 

 

-Att. XIII, 8: Cicerone chiede l'8/9 agosto ad Attico il Per± prono°av di Panezio, una delle fonti accertate del De natura deorum.

-Att. XIII, 38, 1: Ante lucem cum scribebam contra Epicureos. L’accenno si riferisce con tutta probabilità al De natura deorum (più che al secondo libro della Tusculanae

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Cf. TP 5, 174.

-Att. XIII, 39, 2: Sempre ad agosto Cicerone chiede ad Attico un’opera di Fedro (Per± qeòn o Per± és°wn? LÉVY 1997, 195-196; SUMMERS 1997). 

Questo accenno va interpretato in riferimento: 

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All’inizio della composizione: SCHICHE 1898, 237 (seconda metà agosto); DG 6, 301; KUMANIECKI 1972, 482-484 (4 agosto); MITCHELL 2, 284 

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Alla testimonianza più tarda: PEASE 1955, 20-22; SUMMERS 1997, 310. 

-Div. II, 3: Cicerone afferma di avere completato il De natura deorum dopo la pubblicazione delle Tusculanae e prima di por mano al De divinatione.

 

 

Datazioni 

 

-SCHMIDT 1893, 431: Cicerone lavora all’opera al Tusculanum ad inizio agosto.

-DG 6, 300 n. 9. 301: Cicerone compone l’opera ad agosto

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D in DG 6, 301 n. 6: Opera pubblicata nell’anno 44.

-PLASBERG-AX (T), III-IV: Opera scritta ad agosto, contemporaneamente a Timaeus e Tusculanae, ma terminata dopo queste ultime. Sulla base di div. II, 3 e dell’assenza di altre testimonianze non è certo che l’opera sia pubblicata da Cicerone, vista anche la presenza di imperfezioni formali.

-TAYLOR 1937, 231: Cicerone lavora all’opera dopo il 28 luglio, al Tusculanum

-PEASE 1955, 20-22 (il terzo libro del De natura deorum non è scritto contemporaneamente al terzo del De officiis); BRINGMANN 1971, 171 n. 1; SUMMERS 1997, 310: Dopo le Tusculanae (prima metà anno 45) e prima del De divinatione e della morte di Cesare

-LEVINE 1957, 7-36: Opera non rifinita e forse pubblicata postuma.

-RUCH 1958, 170: In estate, sulla base di Att. XIII, 8.

-BÜCHNER 1964, 390-398; STEINMETZ 1990, 143: Opera terminata verso fine anno.

-GELZER 1969, 293; GIOMINI 1971, 50: Cicerone lavora all’opera ad agosto: Att. XIII, 38, 1. 39, 2.

-MAC KENDRICK 1989, 169: Opera composta da giugno ad agosto.

-FUHRMANN 229: Cicerone lavora al trattato dopo aver terminato il De fato

-MITCHELL 2, 284: Opera iniziata a settembre.

-MARINONE a. 45 B12: Settembre/ottobre.

 

 

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