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Gli avvenimenti a Roma  

 

 

Dopo l’esilio di Cicerone: Clodio fa demolire e ricostruire il portico di Catulo sul Palatino (a sua volta costruito al posto della casa di M. Flacco, seguace di C. Gracco e con lui ucciso per ordine del senato nell’anno 129), estendendolo sul luogo ove sorgeva la casa di Cicerone, aggiungendovi un sacello dedicato alla dea Libertas e consacrando tutta l’area: fam. XIV, 2, 3; dom. 102-122; 131; leg. II, 42; PLUT. Cic. 33, 1; D.CASS. XXXVIII, 17, 6.

 

 

Dopo l’esilio di Cicerone: Il libello chiamato In Clodium et Curionem viene pubblicato a Roma all’insaputa di Cicerone.

 

 

Inizio maggio: M. Terenzio Varrone, P. Plauzio Ipseo e P. Sestio si adoperano per far richiamare Cicerone dall’esilio: Att. III, 8, 3; red.sen. 38; Sest. 71.

 

 

1° giugno: Il tribuno L. Ninnio propone il richiamo di Cicerone dall’esilio, ma senza esito: red.sen. 3; Sest. 68; D.CASS. XXXVIII, 30.

 

 

Da metà luglio (comizi consolari) a settembre: Diverse proposte di legge sul ritorno di Cicerone sono bloccate dall’opposizione dei consoli: Att. III, 15, 3. 19, 2. 20, 3. dom. 69-70; red.sen. 22.

 

 

29 ottobre: La maggioranza dei tribuni propone una legge per il richiamo di Cicerone dall’esilio, ma ne viene impedita la votazione: Att. III, 23, 1. 4; red.sen. 8; 29; Sest. 70.

 

 

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