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Inizio anno - 4 agosto: Cicerone continua a vivere in esilio in Epiro, sicuramente a Durazzo sino a febbraio, quando cessa la corrispondenza in nostro possesso ed Attico lo raggiunge, poi forse a Butrinto nelle proprietà di questi, infine nuovamente a Durazzo: Att. III, 26. 27.

 

 

1° gennaio: Il ritorno di Cicerone è richiesto dal console P. Cornelio Lentulo Spintere in senato, ma l’intervento del tribuno Sex. Atilio Serrano Gaviano impedisce una decisione immediata: fam. V, 4; dom. 68; Pis. 34; red.pop. 11-12; red.sen. 5; 8-9; Sest. 72-74; 84.

 

 

23 gennaio: Il tribuno Q. Fabrizio [n° 7] propone al popolo una legge per il richiamo di Cicerone, suscitando una efferata reazione da parte di Clodio che alla testa di un gruppo di gladiatori provoca una strage, in cui poco manca che resti vittima lo stesso fratello di Cicerone: Sest. 73-77; PLUT. Cic. 33, 4; Pomp. 49, 5; D.CASS. XXXIX, 7, 2.

 

 

Febbraio-luglio: Continui scontri armati fra i nemici ed i sostenitori di Cicerone impediscono il regolare svolgimento della vita politica, finché in seguito all’intervento di Pompeo e del console P. Cornelio Lentulo Spintere viene proposta e votata la lex Cornelia Caecilia per il rimpatrio di Cicerone e la restituzione di tutti i suoi beni: dom. 71; Mil. 39; Pis. 25; red.sen. 29; Sest. 117-129; VELL. II, 45, 3; APP. B.C. II, 59; D.CASS. XXXIX, 8, 1-2.

 

 

Probabilmente maggio: Il console P. Cornelio Lentulo Spintere organizza una manifestazione per il ritorno di Cicerone, raccomandandolo ai provinciali, lodando il questore Cn. Plancio e chi altri aveva aiutato Cicerone, esortando gli Italici a recarsi a Roma per le votazioni: div. I, 59; Planc. 78; Sest. 116; SCHOL. BOB. 136; 166 ST.; VAL. MAX. I, 7, 5. 

 

 

6-9 luglio: Il senato approva un senatus consultum sulla promulgatio di una legge per il ritorno di Cicerone (lex Cornelia Caecilia) da votarsi nei comizi centuriati; subito dopo i

 

 

Prima del 5 agosto: Muore C. Calpurnio Piso Frugi, marito di Tullia: Sest. 131.

 

 

4 agosto: Nello stesso giorno in cui la legge è approvata Cicerone si imbarca a Durazzo per Brindisi.

 

 

5 agosto 57: Cicerone trova a Brindisi la figlia Tullia: Att. IV, 1, 4; Sest. 131.

 

 

8 o 11 o 13 agosto: Cicerone, appena avuta notizia che la legge è stata approvata dai comizi centuriati, lascia Brindisi diretto a Roma: Att. IV, 1, 4.

 

 

4 settembre: Cicerone entra a Roma dalla porta Capena e sale in Campidoglio acclamato dalla folla: Att. IV, 1, 5; dom. 76; Sest. 131; Pis. 52; APP. B.C. II, 16.

 

 

5 settembre: Cicerone tiene un discorso di ringraziamento in senato e poco dopo (forse nello stresso giorno) un altro discorso al popolo.

 

 

6-7 settembre: Cicerone parla in senato e quindi al popolo a sostegno di un decreto che affida a Pompeo l’incarico di presiedere all’approvvigionamento del frumento

 

 

7-8 settembre: Cicerone è proposto da Pompeo come capo dei suoi legati per l'approvvigionamento del frumento ed il fratello Quinto è nominato legato per la Sardegna: Att. IV, 1, 7. 2, 6; Q. fr. II, 4, 7. 5, 3; Scaur. 39.

 

 

Dopo il ritorno a Roma: Cicerone è in lite con la moglie Terenzia per motivi poco chiari: Att. IV, 1, 8. 2, 7. 3, 6.

 

 

29 settembre: Cicerone in un discorso ai pontefici chiede ed ottiene che sia dichiarata nulla la consacrazione del terreno della sua casa sul Palatino. 

 

 

1°/2 ottobre: Il senato, dichiarando l’azione di Clodio dovuta ad iniziativa personale, decreta un indennizzo a Cicerone per la casa sul Palatino e le ville di Tuscolo e di Formia: Att. IV, 2, 4-5.

 

 

Autunno 57 - inizio anno 56 (prima dell’orazione De provinciis consularibus): Cicerone fa decretare dal senato quindici giornate di ringraziamento in onore di Cesare: Balb. 61; prov.cons. 26.

 

 

3 novembre: Le bande di Clodio danneggiano la casa di Cicerone di cui è in corso la ricostruzione, ed incendiano quella del fratello Quinto: Att. IV, 3, 2; fam. I, 9, 5; Cael. 78; Mil. 87.

 

 

11 novembre: Cicerone è assalito sulla via Sacra dalle bande di Clodio: Att. IV, 3, 3.

 

 

Dicembre: Cicerone interviene in senato per far ritardare le elezioni degli edili per l’anno 56, a cui era candidato Clodio che, ottenendo l'immunità in caso di successo, avrebbe evitato il processo de vi intentatogli da Milone; ma Cicerone non raggiunge il suo scopo.

 

 

Metà dicembre: Il fratello Quinto parte per la Sardegna come legato di Pompeo: Q.f. II, 1, 3; Scaur. 39.

 

 

Fine anno: Cicerone scrive un editto per il tribuno della plebe L. Racilio per l'anno 56 in funzione anticlodiana. 

 

 

Anno 56 (o fine 57; meno probabilmente anno 54): Cicerone difende M. Cispio: Planc. 75-77; SCHOL. BOB. 165, 10-26 ST.

 

 

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