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 Supposta difesa di Q. Mucio Orestino in un processo per furto, concluso con accordo con la parte avversa, L. Fufio Caleno. Dellorazione resta solo dubbia testimonianza: tog. cand. fr. 6 P. (= 25 CR.); ASC. 66, 23 - 67, 12 ST. (= 85, 27 - 86, 20 C.). 
 Edizioni: SCHOELL [C 17]; CRAWFORD 1984, n 16. 
 Cf. GRANRUD 1913, n 87; MÜNZER 1933a, 423-424; BARDON 1952, 202, 3 B15; BROUGHTON 1952, 2, 162; PUCCIONI 1960, 108-109; BÜCHNER 1964, 489; KUMANIECKI 1972, 178; GRUEN 1974, 529; GRIMAL 1984; MARSHALL 1985, 297-298; RAMSEY 1988, 169; ALEXANDER 1990, n 213; MARINONE a. 65 B1. 
 -Il terminus ante quem certo è lorazione In toga candida dellanno 64, dalla quale risulta lingratitudine di Mucio, che come tribuno della plebe è ostile a Cicerone nella campagna elettorale. 
 
 
 Autenticità e datazione
 -Poiché il processo si conclude con un accordo tra le parti prima della sentenza, non è detto che Cicerone abbia potuto tenere la sua orazione. In più lesistenza stessa del processo è messa in dubbio da alcuni. 
 Sostengono che Cicerone pronunci lorazione: 
 
 Sostengono che Cicerone non pronunci lorazione: 
 
 
 -DG 5, 400; CIACERI 1, 141-142; BÜCHNER 1964, 161-162; GELZER 1969, 60; FUHRMANN 81: Non si fa distinzione tra questa orazione e quella De Manilio. -CRAWFORD 1984, 70: Che il discorso sia da tenere distinto dallorazione De Manilio è dimostrato da PLUT. Cic. 9, 7: Katastv plin x parcv djmjgrese. Cicerone non pubblica il discorso per non urtare ulteriormente gli Ottimati. 
 
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