19 gennaio - 6 giugno 49: Cicerone in Campania, per lo più a Formia (febbraio/marzo) ed a Cuma (circa metà aprile - 20 maggio), è preoccupato ed ansioso per l’andamento della guerra civile, incerto su che partito scegliere.
Cf. STERNKOPF 1884, n. 50; SCHMIDT 1893, 116-183; TP 4, IX-XXIX; HOLMES 1923, 3, 8-9; 13-14; 35-38; DG 6, 172. 177. 188. 194; CIACERI 2, 231-248; CARCOPINO 1947, 1, 352-361; SB Att. 4, 428-437. 461-469; GELZER 1969, 245-254; SB 1971, 144-166; STOCKTON 256; KUMANIECKI 1972, 411-426; MITCHELL 2, 252-260; FUHRMANN 188; MARINONE a. 49 A.
-Cicerone non è contento dell’incarico assegnatogli, che lo determina nemico di Cesare: non vuole offendere né questi né Pompeo e passa più tempo nel Formianum, non occupandosi dei preparativi per la guerra ed informando Cesare della sua inerzia e delle sue intenzioni pacifiche: Att. VII, 11, 5. 17, 4; VIII, 3, 4-5. 11 D, 5. 12, 2; fam. XVI, 11, 3; PLUT. Cic. 37, 3.
-All’inizio della guerra civile Cicerone pensa di mandare il figlio Marco ed il nipote Quinto ad Atene, ma poi cambia idea e li tiene con sé nelle ville sino al 7 giugno: Att. VII, 13 a, 3. 13 b, 2. 17, 1. 4. 18, 1. 20, 2. 26, 3.
Cf. DG 6, 630. 655. 668; HANSLIK 1948, 1282; MÜNZER 1948a, 1301; MÜNZER 1948b, 1308.
-Tappe successive della permanenza in Campania:
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