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Gennaio-settembre: Cicerone continua a rimanere a Brindisi, 

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afflitto da smarrimento sempre più profondo per la sua incerta posizione fra le due parti in conflitto: Att. XI, 10, 2. 16, 1. 17 a, 1-3. 18, 1. 22, 2; fam. XIV, 8. 11. 15. 22. 23. 24; XV, 15, 3; Deiot. 38; Lig. 7; 

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preoccupato per la propria situazione finanziaria: Att. XI, 11, 2. 12, 4. 13, 3-4. 14, 3. 15, 4. 23, 3; 

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preoccupato per i rapporti con Terenzia e per il matrimonio di Tullia: Att. XI, 16, 5; 21, 1. 22, 2. 23, 1-3. 24, 2-3. 25, 3; fam. IX, 9, 1; XIV, 8. 10. 13. 21; PLUT. Cic. 41, 2-3; 

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amareggiato per l’atteggiamento ostile del fratello Quinto e del figlio di lui: Att. XI, 9, 2-3; 12, 1-2. 13, 2. 4. 15, 2. 16, 4. 23, 2.

 

 

12 giugno: Tullia raggiunge il padre a Brindisi e probabilmente resta con lui: Att. XI, 17. 17 a, 1; fam. XIV, 11; PLUT. Cic. 41, 3.

 

 

Prima metà di luglio: Il fratello Quinto ottiene il perdono da Cesare mediante l’intervento del figlio ad Antiochia; Cicerone ne è informato il 14 agosto: Att. XI, 20, 1; NEP. Att. 7, 3.

 

 

25 settembre: Cicerone da Brindisi va incontro a Cesare in arrivo da Taranto e ne ottiene il perdono, anche per il figlio Marco: PLUT. Cic. 39, 4-5.

 

 

7/8 ottobre: Cicerone raggiunge il Tusculanum: fam. XIV, 20.

 

 

Prima di fine anno: Cicerone rientra a Roma: fam. IX, 1, 2.

 

 

Anno 47 o 46: Cicerone divorzia da Terenzia: PLUT. Cic. 41, 2; D.CASS. XLVI, 18, 3; HIER. Adv. Iovin. I, 48.

 

 

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