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Dialogus more Dicaearchi* 

 

 

28 maggio - 5 giugno 45  

 

Opera politica alla maniera di Dicearco, probabilmente mai realizzata, di cui resta peraltro qualche testimonianza: Att. XIII, 30, 2.

 

Cf. SCHMIDT 1893, 375; MÜNZER 1926, 205; HÄFNER 1928, 51-52; BÜCHNER RE, 1270-1271; PHILIPPSON RE, 1134-1135; BARDON 1952, 202, 4, 3; BRINGMANN 1971, 187; GARBARINO (CSC), 7 n. 1; 19 n. 41; STEINMETZ 1990, 142; MITCHELL 2, 284; MARINONE a. 45 B7.

 

 

-Att. XIII, 30, 2: Volo aliquem Olympiae aut ubivis politikčn sŔllogon  more Dicaearchi, familiaris tui

 

 

-SCHMIDT 1893, 375: Quando il 28 maggio Cicerone è costretto ad abbandonare la progettata Epistula ad Caesarem de consiliis (Att. XIII, 31, 3), decide di rielaborare il proprio pensiero politico in forma di dialogo.

-HÄFNER 1928, 49-52: Anche in Att. XIII, 4, 1. 5, 1. 6, 4. 32, 2-3. 44, 1 vengono individuati accenni a quest’opera: si tratterebbe di un dialogo politico indirizzato a Cesare, che deve sostituire la progettata Epistula ad Caesarem de consiliis e che precede nel tempo l’altra progettata Epistula ad Caesarem. Il dialogo è relativo alla commissione dei decemviri presieduta da Sp. Mummio a cui nell’anno 146 era stato conferito l’incarico di riordinare la Grecia dopo la conquista romana.

-BARDON 1952, 202, 4, 3: «Dialogue sur l’histoire grecque» [sic].

-GARBARINO (CSC), 7 n. 1: Poiché questo Dialogus non viene realmente cominciato, non deve essere inserito in una raccolta delle opere perdute di Cicerone

-BRINGMANN 1971, 187; STEINMETZ 1990, 142: Cicerone progetta l’opera il 28 maggio.

 

 

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