Successiva  

Cicerone comunica a Pompeo il suo disappunto 

 

 

Aprile 62: Cicerone, dopo aver scritto ad inizio anno a Pompeo una voluminosa epistola (perduta) sul proprio consolato ed averla fatta circolare, non ottenuta alcuna risposta, riscrive a Pompeo comunicandogli schiettamente il proprio disappunto: fam. V, 7, 2-3; Sul. 67; SCHOL. BOB. 167, 23 ST.

 

Cf.  STERNKOPF 1889, 12; STERNKOPF 1892a, 471; MEYER 1922, 37; CARCOPINO 1947, 1, 25; HOLMES 1922, 1, 288; HÄFNER 1928, 61-62; BARDON 1952, 202, 4, 4; DOREY 1955, 32; BROŻEK 1960, 63-64; WEYSSENHOFF 1966, 78; GELZER 1969, 109; WEYSSENHOFF 1970, App. II, 1 a; WIKARJAK 1973, 58-59; GRUEN 1974, 86 n. 12; MITCHELL 2, 74; MARINONE a. 62 A.

 

-Sul. 67: L. Manlio Torquato, accusatore nel processo contro P. Cornelio Sulla, cita brani della lettera a Pompeo: [epistula ad Pompeium] de meis rebus gestis et de summa re publica.

 

-HÄFNER 1928, 61-62: La lettera de rebus gestis è inviata a fine 63 - inizio 62.

 

-Verso fine anno 61: Pompeo è in buoni rapporti con Cicerone: Att. I, 12, 3. Cf. GELZER 1969, 109.

 

 

  Iniziale Su Successiva

Per chiudere la CC-CD premi ALT+F4