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Cicerone non ostacola la politica di Cesare 

 

 

Fine aprile - metà maggio 56: Cicerone riceve pressioni da Pompeo, tramite prima L. Vibullio Rufo, suo uomo di fiducia, poi, dopo il suo ritorno a Roma, il fratello Quinto, a non ostacolare la politica di Cesare: fam. I, 9, 9-10.

 

Cf. STERNKOPF 1904, 416; MEYER 1922, 144; HOLMES 1923, 2, 74-75; 81-83; BUTLER-CARY 1924, 105; DE BENEDETTI 1929, 788; DG 5, 677-679; CIACERI 2, 101; KUMANIECKI 1959, 135; STOCKTON 1962, 483-486; GELZER 1969, 167-168; KUMANIECKI 1972, 318; GRUEN 1974, 114; RUEBEL 1975, 622-624; MEIER 1980, 183; CRAWFORD 1984, 154-155; MITCHELL 2, 181-185; FUHRMANN 146; MARINONE a. 56 A.

 

 

-Quinto, in Sardegna da fine anno 57, è raggiunto da Pompeo, partito da Roma l’11 aprile e di ritorno dal convegno di Lucca: Pompeo si lamenta di Cicerone a causa della legge agraria. Al suo ritorno a Roma a fine maggio ed a Cesare, per disillusione nei confronti dei suoi precedenti alleati e per desiderio di tranquillità, soprattutto nei confronti di Clodio: Att. IV, 5, 2; fam. I, 7, 7. 10. 8, 4. 9, 11. 12. 17. 18; prov. 40. 

 

Cf. DG 5, 678-679; MITCHELL 2, 182.

 

 

-GELZER 1937, 2; GELZER 1969, 167-168: Dopo il 15 maggio, supponendo da Q.f. II, 6, 1 che il 16 o 17 maggio Cicerone riceva una lettera dal fratello con la richiesta di astenersi da azioni contro Cesare.

-KUMANIECKI 1959, 135: Al più tardi metà maggio.

-RUEBEL 1975, 623: La lettera di Quinto arriva da Cicerone ad inizio giugno.

-FUHRMANN 146: L’uomo di fiducia di Pompeo avverte Cicerone prima del 15 maggio.

-MARINONE a. 56 A: Fine aprile.

 

 

-MITCHELL 2, 191: Dietro la scelta di Cicerone si suppongono anche ragioni economiche, che toccano Cicerone ed ancor di più il fratello Quinto. Si avanza anche l’ipotesi che il debito di 800.000 HS, che nell’anno 51 Cicerone teme di non riuscire a pagare, sia stato contratto nel 56: Att. V, 4, 3. 5, 2. 6, 2. 9, 2. 10, 4; VII, 3, 11. 8, 5.

 

 

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