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Invito di Cesare a non lasciare l’Italia 

 

 

2 maggio 49: Cicerone a Cuma riceve lettere da M. Antonio, forse in seguito da M. Celio Rufo e da Cesare, con l’invito a non lasciare l’Italia: Att. X, 8, 10. 8 A. 8 B. 9 A

 

Cf. STERNKOPF 1884, nn. 154; 155; ZIEHEN 1887, 10; SCHMIDT 1893, 173-178; HOLMES 1923, 3, 46; DG 6, 194; SB Att. 4, 436. 461; GELZER 1969, 253; KUMANIECKI 1972, 424; MITCHELL 2, 259; MARINONE a. 49 A.

 

 

-2-6 maggio: M. Antonio, a cui Cesare ha lasciato il governo dell’Italia dopo la partenza per la Spagna, si oppone ad una partenza di Cicerone e si fa scusare di non averlo salutato, pur essendosi trovato vicino a lui a Cuma il 3 maggio, tramite C. Trebazio Testa, che si incontra con Cicerone il 4 maggio: Att. X, 10, 2-3. 11, 4. 

 

Cf. ZIEHEN 1887, 10; SCHMIDT 1893, 173-178; DG 6, 194; SB Att. 4, 435; MITCHELL 2, 259.

 

 

-Att. X, 14, 1: Servio Sulpicio Rufo va a salutare Cicerone a Cuma.

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STERNKOPF 1884, n. 164; DG 6, 196: 7 maggio [datazione che non si accorda con Att. X, 14, 1]. 

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ZIEHEN 1887, 11; SCHMIDT 1893, 180: 8 maggio

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SB Att. 4, 435: 8 maggio e poi forse una seconda volta il giorno dopo. 

 

 

-8-16 maggio: Cicerone soffre ancora di congiuntivite: Att. X, 14, 1. 17, 2. 

 

Cf. DG 6, 364 n. 7; SB Att. 4, 437. 

 

 

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